Cronaca del Ciclopellegrinaggio a Santiago di Compostela
Dopo 5 anni dal "Camino Frances" è stata ripetuta l’esperienza del cammino di Santiago, percorrendo questa volta il "Camino del Norte". Tragitto più articolato che, partendo dalla cittadina Basca di Irun, costeggia tutta la sponda iberica del golfo di Biscaglia toccando le varie città di San Sebastian, Bilbao, Santander, Gijon, nelle montuose Asturie, per poi addentrarsi in Galizia fino a raggiungere, dopo oltre 800 km, Santiago de Compostela.
Tutto il tragitto si è sviluppato in tappe di circa 160 km al giorno, in un percorso prevalentemente montuoso ma senza grandi scalate, un saliscendi continuo, "mangia e bevi", che però alla fine ha comportato una salita totale di oltre 10.000 metri. L’avventura è iniziata di buon ora lunedì 15 luglio 2013, presso la caserma dei Vigili del Fuoco di Carrara, con la "benedizione del pellegrino" impartita dal nostro assistente spirituale don Giovanni Locatelli, don Giò, che questa volta ci ha lasciato soli, ma che ha voluto partecipare alla levataccia proprio per salutarci personalmente.
Il trasferimento è stato piuttosto lungo ma senza intoppi, siamo arrivati all’ora di cena adIrun, che si trova esattamente sul confine tra Francia e Spagna sul lato Atlantico dei Pirenei.
La sera facciamo in tempo ad applicare il famoso “sello” (timbro) sulla “Credencial del Peregrino” che darà diritto, se in regola con le successive vidimazioni lungo il tragitto, di ricevere,una volta giunti a Santiago, "La Compostela" cioè l’attestato-diploma che conferma l’avvenuto "pellegrinaggio".
Il giorno successivo partenza per l’inizio del cammino con metà Bilbao. Breve "briefing" del presidente con le solite raccomandazioni di prudenza, di seguirlo in ogni caso, di non fare, guardando Stefania e Lorenzo, gruppetti separati e soprattutto di procedere sempre in fila indiana.
Inizialmente abbiamo difficoltà a trovare il "Puente de Santiago", fortunatamente incontriamo un ciclista del luogo che si offre per accompagnarci. Raggiungiamo in breve il ponte che è esattamente sul confine tra la Francia e la Spagna, dove appunto inizia il "camino del norte".
Fotografia di rito "con cerniere alzate" a cui associamo volentieri la nostra guida che si offre per seguirci fino a San Sebastian o Donostia come viene chiamata nella difficile lingua Basca.
Il nostro amico ci lascia, poniamo “el sello” in un albergue di San Sebastian, ed iniziamo, su indicazione del “navigatore” del capitano, una salita che ci porta sopra una collina a picco su mare, bella ma faticosa, alcuni si lamentano, ma il buon Norberto ci convince che è stato un piacevole diversivo. La successiva discesa, molto tecnica, ci immette sulla "Carretera Nacional 634”, che, più o meno, ci accompagnerà fino a Santiago.
La temperatura è gradevole, c’è’ tanto verde segno che piove molto, il sole picchia, ma spesso scompare tra le nubi, troviamo anche un piccolo tratto con una breve pioggia.
A metà strada Ivano, che ci precede con uno dei pullmini, scova un gradevole posto in riva al mare con sedie ed ombrelloni dove possiamo mangiare panini e frutta.
Arriviamo quindi a Bilbao dopo 142 km e 1520 metri di dislivello, in un orario discreto, il che ci permette di fare un salto nel centro di questa città che è la più importante dei paesi Baschi, con monumenti di un certo interesse e sede del famoso e avveniristico museo Gughenaim.
La cena nell’ottimo moderno hotel è a self service, possiamo così’ apprezzare le doti di gourmet di Claudio che con un va e vieni continuo cerca di fare onore a tutte le portate presenti.
Il secondo giorno è previsto l’arrivo a Comillas in Cantabria la cui capitale, Santander, tocchiamo marginalmente. Proseguiamo quasi sempre sulla N634 e raggiungiamo la meta dopo 161 km e un dislivello di 1930 metri.
Comillasè una gradevole cittadina sul mare dove soggiornava anche il re Alfonso XIII in un bel palazzo sulla collina e dove si trova anche una curiosa abitazione dovuta al genio di Gaudi’. Queste notizie vengono fornite da Gianmatteo che si dimostra ben documentato spiegandoci anche cosa sono i famosi "horreos" delle Asturie e della Galizia: una sorta di costruzione sospese sui dei pali che hanno essenzialmente la funzione di granaio.
Durante il percorso al “paramedico della comitiva” Giuseppe, gli si è rotto il deragliatore che viene riparato dal “meccanico” Antonio con “il fil di ferro".
Il terzo giorno iniziamo il trasferimento verso Gijon, sulla mappa il tragitto sembra meno lungo del precedente ma lo staff tecnico, decide un itinerario che eviti assolutamente la possibilità di finire in una "autopistas", pertanto imbocchiamo subito una vallata molto suggestiva che ci permette di raggiungere gradualmente le montagne delle Asturie con i famosi "Picos de Europa".
L’ambiente ricorda i nostri monti e le nostre valli, per cui intoniamo tutti in coro l’inno delle Apuane.
Purtroppo il piacevole diversivo ci fa allungare il percorso di oltre 30 km., alcuni se ne lamentano, il presidente e il capitano fanno notare che la decisione è stata presa di comune accordo e che dobbiamo considerarlo come allenamento “supplementare”.
La più contenta è Stefania che così può mettere in mostra le sue doti di scalatrice.
Per fortuna la sosta “panini”,viene allestita in una amena area sopra una collina con tavoli, panchine, acqua e una graziosa chiesetta. Incontriamo anche due mountanbiker, marito e moglie, che vengono dal Galles, non sono molto socievoli ma riusciamo a coinvolgerli e accettano anche il cocomero giallo (sic!) trovato da Ivano.
Dopo una comune preghiera davanti alla chiesetta ripartiamo con rinnovato spirito agonistico.
Il percorso risulta molto impegnativo, ci sono molte salite con media pendenza ma continue che portano il dislivello totale a 2.350 metri eil carro scopa Pietro ha il suo da fare per riportare tutti in gruppo. Dopo 191 km raggiungiamo Gijon, porto delle Asturie sul golfo di Biscaglia.
Il quarto giorno si parte per San Cosmede Barreiros, che si trova già in Galizia ma sempre sull’Atlantico. L’inizio del percorso è abbastanza agevole, le battute di Lorenzo rallegrano il gruppo e raggiungiamo dopo circa 90 km il luogo del ristoro preparato da Ivano, in una fresca radura con una graziosa chiesetta. Incontriamo un gruppetto di ciclisti che vengono da Barcellona che socializzano con noi accettando qualche genere di conforto.
Lorenzo raduna tutti con il suono della campana della chiesetta e ripartiamo.
La seconda parte del percorso ci riserva ovviamente ancora un prolungamento del percorso. Infatti i nostri esploratori Antonio e Ivano non riescono a trovare un ponte che ci avrebbe permesso di accorciare il tragitto evitando una lunga insenatura. O meglio, hanno paura che la strada non sia ciclabile, in realtà non è così, ma quando se ne accorgono è troppo tardi e così percorriamo circa 20 km in più. Ma non importa, ormai siamo abituati e il capitano ci conforta facendo considerazioni sul maggior allenamento effettuato.
Arriviamo a destinazione in un albergo a picco sul mare dopo 181 km e 2200 metri di dislivello. A cena siamo ricompensati delle fatiche con un ottima "Paella". Alcuni la divorano con voracità lasciando, in un primo tempo, alcuni a bocca asciutta, altri, strategicamente si mettono al tavolo con Maria e con Roberto che oltre ad essere uno strenuo pedalatore è anche allergico ai crostacei. Per fortuna la cucina ne sforna a volontà e tutti escono da tavola soddisfatti.
Siamo ormai arrivati nella verde Galizia, l’aria è fresca, il mattino partiamo anche con un po’ di nebbia tipica del clima Atlantico.
Oggi raggiungeremo Santiago de Compostela ma prima dobbiamo superare la Cordigliera che ci separa dalla parte interna. Inizia una lunga salita, non tesa, ma che non molla fino ai 650 metri di altitudine che ci separano dall’alto piano in cui si trova la città di San Giacomo.
La fatica comincia a farsi sentire ma bisogna arrivare in fondo, tutti assieme, come esorta Norberto. Tutto procede bene, alle porte di Santiago ritroviamo anche il luogo dove avevamo fatto la foto 5 anni prima.
Perfetto il chilometraggio: 160 con 2.150 metri di salita.
Il presidente “suggerisce” di raggiungere il monte do Gozo, la collina deve i pellegrini per la prima volta vedevano dall’alto la città e dove è collocato il monumento a ricordo della visita del papa Giovanni Paolo II.
Il percorso non è agevole, più adatto ai camminatori a piedi che in bicicletta, c’è anche dello sterrato, raggiungiamo comunque, con un po’ di fatica, la meta per la foto ricordo.
L’ingresso in città avviene per la Puerta del Peregrino, varchiamo la Puerta do Camino e arriviamo finalmente nella “Plaza de Obradorio" di fronte alla maestosa facciata della Cattedrale, l’emozione ci assale e un commovente abbraccio fra tutti i partecipanti sancisce la nostra fraterna amicizia.
Abbiamo percorso in cinque giorni 835 km e 10.150 metri di salita totale.
E ‘ necessario a questo punto elencare coloro che hanno partecipato ed organizzato questa avventura:
Muracchioli Mario l’impeccabile organizzatore e …“infiammabile” presidente
Nani Norberto, il capitano … come il pane
Bianchi Claudio, cucchiaio d’oro
Bonfigli Roberto, instancabile pedalatore
De Stefano Stefania, la solare nostra Marianne Vos
Furia Gianmatteo, intellettuale
Galia Antonio, chauffeur
Liguori Antonio, meccanico … "col fil d fer"
Liguori Ivano, vivandiere
PardiniFabrizio, di poche parole …ma …
Pardini Maria, la mangiona !!!
Piolanti Marco, cronista, guida turistica, cantante e, a tempo perso,medico
Sabatini Pietro, la “cerniera” del gruppo
Venturini Giuseppe, paramedico,vice meccanico e … altro
Vignali Lorenzo, Gianburrasca
Andiamo quindi all’albergo che è lo stesso dell’altra volta: "Hesperia Peregrino" ambiente accogliente, self service che accontenta tutti e solito viavai di Claudio.
Al mattino seguente, presentazione della Credencial del Peregrino e ritiro della "Compostela", nell’apposito ufficio adiacente alla cattedrale. Poi in Cattedrale, abbraccio del Santo, visita alla tomba, Santa Messa del pellegrino con esibizione del "botafumeiro", un grande incensiere che percorre tutta la navata e manovrato da ben 5 persone.
Nel pomeriggio partenza per il lungo viaggio di ritorno con sosta a Donostia-San Sebastian,per la notte e poi a Carcassonne per il pranzo del giorno seguente, arrivo a Carrara in tarda serata
Cronaca di Marco Piolanti.
Per vedere il filmato del "botafumeiro" vai sulla nostra pagina facebook