Questo il quadro riassuntivo con i dati più significativi:
1° tappa: Avenza – Cairo Montenotte (SV)
2° tappa: Cairo Montenotte – Pinerolo
3° tappa: Pinerolo – Briançon
4° tappa: Briançon – Col Du Galibier -Briançon
5° tappa:Briançon – Col D’Izoard – Stele Coppi -Briançon
Tappa | Km | Media | Tempo | Altitudine Max | Dislivello Tot | Temp. Max | Temp. Min | Pendenza Max | Pendenza Media |
1 | 215 | 24.6 | 8h 30′ | 600 | 2.093 m | 33° | 22° | 12% | 3% |
2 | 128 | 26.8 | 4h 48′ | 782 | 943 m | 28° | 18° | 10% | 2% |
3 | 93 | 18.6 | 5h 01′ | 1.000 | 2.241 m | 25° | 14° | 18% | 4% |
4 | 74 | 20.4 | 3h 35′ | 2.647 | 1.435Â m | 20° | 08° | 16% | 5% |
5 | 55 | 16.5 | 3h 19′ | 2.350 | 1.513 m | 24° | 11° | 15% | 7% |
Km totali percorsi 565 Dislivello totale superato m. 8.198 Tempo totale 25h 25
Hanno partecipato all’impresa ventidue ciclisti: Maurizio Andreani, Sergio Angeli, Marco Baldini, Roberto Bassi, Luciano Biselli, Guido Buffoni, Antonio Cappagli, Paolo Dazzi, Ermando Del Mancino, Stefano Drago, Paolo Gualtieri, Giorgio Iacopetti, Daniela Maggiani, Mario Muracchioli, Norberto Nani, Alfredo Pucciarelli,Marco Pucciarelli, Franco Premazzi, Fabio Ricci, Paolo Tognetti, Giuseppe Venturini
e due accompagnatori: Antonio Galia. Gianfranco Tonini.
La prima tappa è stata la più lunga, ma le energia erano intatte. Il Bracco con la sua lunghezza e la pericolosità delle motociclette che sfrecciano, la salita della Ruta con le sue pendenze ed il Colle di Cadibona con la sua tenebrosità ne hanno sottratte abbondantemente. I continui saliscendi delle strade toscane prima e liguri poi, sospesi fra mari e monti hanno offerto un sollievo spirituale e introdotto energie inaspettate. Un breve ristoro offerto dai Vigili del fuoco di Rapallo ha spezzato la tappa, rendendola un poco più agevole.
Di grande aiuto è stato il collega dei Vigili del Fuoco di Genova, che ci ha pilotato attraverso una città già blindata per il G8.
La seconda tappa doveva essere la più facile. Tra le strade delle Langhe abbiamo visto vigneti e tartufi (nelle bancarelle) e pochissimo traffico, ci siamo distratti con i bellissimi panorami e media e scesa. Cosicché quando la strada si è semplificata la velocità del gruppo è salita incredibilmente. Gli ultimi 50 Km sono stati percorsi a 35 di media. Non sono mancate le vittime.
Abbiamo scoperto dove Montezemolo trae la sua nobiltà. Fu vera gloria?
La terza tappa è stata la più difficile. Il Sestriere da Villar Perosa ed il Col di Monginevro hanno preteso dazio. Da Fenestrelle il Sestrière ha una pendenza maggiore di quella riportata nelle altimetrie che si trovano pubblicate. La strada lungo costa con un vento gelido contrario che ci spingeva in basso è stato il momento più duro. Ma dopo 35 Km di salita anche il Setrière è finito. E dopo la vertiginosa discesa, il ripido Monginevro, e poi la Francia, con la scortesia delle guardie di frontiera., ma con un cartello Briançon, la città dei 300 giorni di sole all’anno.
L’unico incidente della giornata è stata la rottura di una catena in salita, tanta era la potenza di Marco.
La quarta tappa ci ha portato sul Col du Galibier. Pioveva, c’era la neve ed il freddo come quando Charly Gaul scalava lo Stelvio (quasi uguale). L’ultimo chilometro della salita fra la neve è stato bellisimo, ma anche ripidissimo. Il cartello che segna lì una pendenza del 12% è menzognero, sicuramente. In discesa le dita erano gelate. I 2.650 metri di altitudine si facevano sentire, così come le tute inzuppate. Ma la raclette a cena ha creato più difficoltà della salita.
Quinta ed ultima tappa: l’Izoard. Da Cervieres. Bello. Soleggiato. Con un tratto nella foresta, lungo e ripido ed il fondo stradale bellissimo. Non come quello di certe salite nostrane altrettanto belle ma con strade che urlano vendetta. Dopo la foresta, sui 2000 metri di altitudine comincia un paesaggio più arido ma affascinante per la sensazione di dominio che suscita. Ma ormai è finito tutto, sono avanzate anche energie; si va a vedere la stele di Coppi. Ci si commuove per quello che si è fatto. Si torna a Briançon. Si fa la volata sul finale ripidissimo (sarà il 17%) del Tour de France. Non vinco io.
E’ stato curioso scoprire che per due giorni al mese queste strade sono riservate solo ai ciclisti. Non è incredibile? Qui no.
Sponsor
I 21 ciclisti, sostenuti nell’impresa da: Lunigas di Fosdinovo, Carrefour di Massa, FSServices, Muscle Mania, Cicli Maggi, INA Massa Carrara, Autocarrozzeria “Jolly”, Porto di Carrara e Eurocredit di Pisa, nonostante le avversità meteorologiche e la grande fatica hanno portato a termine le cinque tappe come da programma.
L’incredibile esperienza che resterà per sempre nella nostra memoria è stata possibile anche grazie al supporto di: Tecnoimpianti – Carrara, Banca Toscana, Conti Immobiliare, EATON – Massa, Ente Carrarese Cultura e Sport, EUROPAPER – Monzone, FERMET- Massa, IGLOM Italia s.p.a. – Massa, Kerocosmo – Castelnuovo Magra, R.E.D. Graniti, GENSAN – PISA, LEAUTO Rossi – Massa, Letizia Club – Marina di Carrara, OPEL Massa, SIGMA Arredamenti – Avenza, EVAM – Massa, Autolinee SAT- Lorenzini, RU.GEST Veicoli Industriali – Marina di Carrara, Il Fiorino Marmi – Carrara, SP.INTER.MAR – Avenza, Elettrauto Piero – Avenza, Dino Corsini Agente AGIP – La Spezia, Ristorante “da Luisa” – Loc Partaccia, Cantarelli S. Marmi Arredo – Massa, Pizzeria “La Fabbrica” – Carrara, COOP, Autocarrozzeria Cantarelli – Massa, Massa Legnami, Rossi e Barsaglini – Pietrasanta, PR Calzature – Massa, Bagno Gelosia – Loc. Partaccia, Campeggio Italia – Loc. Partaccia, Francini e Giovannelli – Massa, Sartini Ferramenta Massa.